Al momento stai visualizzando Una serpentina di pietra: il padiglione di Junya Ishigami a Londra

Una serpentina di pietra: il padiglione di Junya Ishigami a Londra

Padiglione temporaneo sul prato della Serpentine Gallery.

Appuntamento oramai tradizionale dell’estate londinese, il padiglione temporaneo sul prato della Serpentine Gallery ai Kensington Gardens è stato affidato quest’anno all’architetto giapponese Junya Ishigami, che ha disegnato una copertura ondulata che sembra emergere dal parco circostante, interamente ricoperta da lastre di ardesia e definita dal progettista “una collina di roccia”.

tra natura e artificio

Appoggiato al suolo sui tre vertici della sua pianta triangolare, il padiglione è ispirato a un tetto quale elemento architettonico archetipico, e fa riferimento in particolare alla pesantezza dei tetti in ardesia presenti in varie parti del mondo. Per la sua conformazione organica, il padiglione appare al tempo stesso leggero tanto da poter essere spazzato via da una brezza, quanto pesante e concreto grazie alla materia litica della copertura. Le 61 tonnellate di ardesia della Cumbria sono sostenute da una esile struttura di acciaio composta da 106 sottilissime colonne, che reggono a loro volta una maglia a rete metallica sulla quale sono poggiate le lastre. Al di sotto di questa copertura, la spazialità del padiglione appare come quella di una caverna, un rifugio per la contemplazione. Per Ishigami, il padiglione articola la sua filosofia di uno “spazio libero” in cui cercare l’armonia tra le strutture create dall’uomo e quelle che già esistono in natura.

un padiglione temporaneo

Junya Ishigami è il diciannovesimo architetto a progettare un padiglione temporaneo per la Serpentine Gallery su invito del direttore artistico Hans Ulrich Obrist. Questa iniziativa, iniziata nel 2000 con Zaha Hadid, ha presentato le prime strutture del Regno Unito di alcuni dei più grandi nomi dell’architettura internazionale, e negli ultimi anni è diventata una vetrina molto attesa per i talenti emergenti, dalla messicana Frida Escobedo a Francis Kéré del Burkina Faso al danese Bjarke Ingels, il cui padiglione del 2016 è stato l’esposizione di architettura e design più visitata al mondo. Ishigami, nato nel 1974, ha lavorato come architetto con SANAA prima di fondare il proprio studio nel 2004. Vincitore del Leone d’oro alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2010, è conosciuto la qualità onirica dei suoi progetti capaci di incorporare il mondo naturale come paesaggi, foreste e nuvole: e pietre.

Progetto: Junya Ishigami + Associates
Design team: Junya Ishigami, Prem Lorenzen, Masayuki Asami, Gagas Firas Silmi, Jaehyub Ko
Localizzazione: Kensington Gardens, Londra
Realizzazione: 2019

condividi