Tra i volti e i nomi dei protagonisti dell’edizione 2018 di The Italian Stone Theatre.
Così come per i marmi e le pietre, i cui nomi sono in parte riconosciuti e collaudati, in parte nuovi e fonte di curiosità, anche per quanto riguarda ogni edizione di Marmomac il primo sguardo al programma si sofferma sui protagonisti: tra conferme, ritorni, new entry e debutti al tradizionale appuntamento veronese settembrino. Chi vedremo sul palco di questa edizione del Teatro della Pietra italiana? Il repertorio è ricco per varietà, sfumature e colori, sotto la collaudata regia di Vincenzo Pavan e Raffaello Galiotto, curatori del padiglione. Tra architetti e designer del panorama internazionale, una rapida rassegna ci aiuta ad entrare nel pieno dell’atmosfera che trova espressione – naturalmente in forma litica – negli allestimenti di ciascuna mostra. Ecco che per le torri di Architetture per l’acqua ritroviamo Vincenzo Latina, esponente di spicco dell’architettura italiana che si è confrontato spesso con la pietra come materiale da costruzione, assieme ad Aldo Cibic, il cui lavoro di ricerca è da sempre rivolto agli aspetti culturali ed emotivi della forma; infine gli architetti di A.c.M.e. studio rappresentati da Moreno Zurlo, che hanno al loro attivo, tra l’altro, un’intensa attività progettuale per le cantine vinicole. Articolato il panorama degli autori selezionati per Liquido Solido Liquido: designer “puri” come Francesco Faccin e Giulio Iacchetti, designer artigiani o artisti come Emanuel Gargano e Elena Salmistraro, designer di professione con una formazione da architetti come Lorenzo Damiani, Moreno Ratti, Pio e Tito Toso, e i Gumdesign con una compagine mista tra architettura, design e grafica. Gli autori di Percorsi d’Arte – Nicolas Bertoux, Sylvestre Gauvrit e Jon Isherwood, presenti assieme all’opera del curatore Galiotto – sono tutti dei debuttanti a Marmomac così come l’espressione di cui sono interpreti, portando il respiro internazionale dell’arte pubblica e collettiva. Grandi nomi anche per Brand&Stone: Paola Navone è architetto, designer, interior designer e art director, così come Carlo Colombo, entrambi impegnati a collaborare con i alcuni dei più noti marchi del design italiano. È il destino del designer, freelance per vocazione, come Toan Nguyen: mentre Vincenzo Colecchia e Stefano Guidotti operano all’interno dell’Ufficio Stile di un noto marchio, Baxter, del quale il secondo è responsabile creativo. Stefano Giovannoni, famoso per molti oggetti iconici ed ironici da lui disegnati, dal 2016 ha presentato il proprio brand Qeeboo, diventando autoproduttore. In questo palinsesto si distingue la figura di Steven Holl, considerato uno dei più importanti architetti statunitensi, docente alla Columbia University, premiato per molti dei suoi progetti di urban design e per gli edifici innovativi, dei quali gli oggetti di design sono un indotto.

