L’architettura moderna incontra la pietra antica in un’esplosione di linee e forme meravigliosamente uniche.
Stiamo parlando della Marble House, un magnifico esempio di uso del marmo nell’architettura moderna realizzato da Openbox Architects (sotto la direzione creativa dell’architetto Ratiwat Suwannatrai) a Bangkok, Thailandia, nel 2017.


Riguardo a tale opera, gli architetti hanno affermato: “L’idea iniziale era quella di permettere al comportamento di chi abita la casa, di intagliare uno spazio abitativo in un pezzo monolitico di scultura in marmo. La struttura principale appare così solida, ma così leggero allo stesso tempo, come se stesse galleggiando per sfidare la gravità, mentre lo spazio esterno scorre sotto e attraverso il cortile centrale. Pezzi di marmo residuo cadono a terra e diventano parte del paesaggio, isolati, ma visivamente affini e audaci, dal momento che facevano parte del masso di marmo”.
Il marmo utilizzato è il bianco fiammato: la fiammatura del marmo si ottiene dividendo il primo strato della lastra di pietra con una sequenza di saldatori che gli conferisce un aspetto poroso (sia a livello visivo che al tatto). Questa finitura rende il materiale antiscivolo e quindi particolarmente adatto per ambienti esterni.
In questo caso, la finitura in marmo dona leggerezza e molta luce all’ambiente. Il marmo è stato utilizzato come finitura esterna, applicata sullo strato del muro in mattoni. In questo modo, agisce anche come rivestimento, proteggendo la casa dalla luce diretta del sole e dal calore esterno, il che è molto importante se si pensa alla tipica estate di Bangkok. Inoltre, contribuisce a mantenere l’interno fresco durante il giorno. A questo proposito, gli architetti hanno dichiarato: “La casa doveva essere progettata per far fronte a condizioni tropicali, come la direzione regionale del vento, la direzione naturale della luce solare, l’umidità e la pioggia. La residenza è stata costruita per essere confortevole senza l’aria condizionata e con tutte le finestre aperte. Doveva anche possedere un’identità forte e unica”.


Il rapporto tra architettura e paesaggio è caro agli architetti, a tal punto da volerlo valorizzare praticamente ovunque. La forma quadrata della struttura circonda un cortile aperto al centro, che permette alla luce naturale e all’aria di raggiungere tutti gli angoli della casa. Il bambù posto al centro del cortile si muove e ondeggia dando l’impressione della presenza di un vento perpetuo.
Hanno poi realizzati dei “balconi privati”, molto utili in una casa in città circondata da altre abitazioni. Le terrazze aperte, ma nella parte interna dell’edificio, donano privacy, facendo comunque entrare la luce naturale e l’aria. Il vuoto sopra quest’area diventa così estremamente caratteristico, ed è stato denominato “il cielo privato” dagli architetti stessi.
Alcune finestre sono state posizionate sul lato esterno (quello rivolto verso le residenze vicine) per motivi strutturali. L’inclinazione delle finestre verso un angolo più aperto, rivolto all’ambiente circostante, contribuisce poi alla caratterizzazione della forma della casa. D’altronde, tutto ha avuto inizio dal comportamento e dalla visione dei residenti per dar vita, in modo naturale, a questo pezzo di scultura. Il gioco di materiali, dello spazio e delle forme scorre perfettamente dall’interno all’esterno e dall’esterno all’interno, creando una forte connessione tra architettura, paesaggio e interior design.
Riguardo al fascino del marmo, sempre gli architetti hanno affermato: “L’eleganza audace del vivere all’interno di un unico pezzo di roccia ci ha ispirati a creare qualcosa di straordinario”.
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Foto: ArchDaily.com, Wison Tungthunya