Architetti, designer, professionisti ed esperti della pietra naturale: sono loro ad essere i protagonisti di Marmomac e, quest’anno, con Marmomac Re-Start Digital Edition, saranno molti i protagonisti tra webinar e talk educational.
Ma quali sono stati invece i protagonisti che hanno reso speciale l’edizione 2019? Facciamo un breve recap, in attesa di scoprire quelli che popoleranno il nuovo spazio virtuale di Marmomac Re-Start.
Setsu & Shinobu Ito con la Stone Forest:
Entrambi sono designer giapponesi con una vasta esperienza lavorativa in svariati settori, tra cui architettura, interior e space, product, industrial e packaging design.
Hanno aperto il proprio studio nel 1997 e, negli anni, hanno ricevuto numerosi premi internazionali di design come il “Compasso d’Oro”. A Marmomac 2019 ci hanno stupiti con la Stone Forest, una fontana nel sottobosco di una foresta di marmo, intesa come un luogo dove nasce la vita.
La foresta cresce nell’acqua e si presenta nella massima vitalità e vivacità dei marmi Bardiglio, Calacatta, Statuarietto e di Carrara. Si tratta di una vera e propria fusione tra la bellezza e la natura nel marmo.
Vincenzo Latina con Broken paths
Vincenzo Latina, professore presso l’Università degli Studi di Catania, ha esposto le sue opere in più edizioni della Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.
A Mamomac ha portato l’”Hortus Lithicus”, un astratto ed essenziale recinto bipartito: un settore è in Marmo di Aurisina della Pizzul Marmi Aurisinam mentre l’area circostante è composta da pannelli di Granito Nero Africa della Zenith C, i quali accentuano la profondità del fondale. A terra, nella vasca d’acqua, alti steli di acciaio e resti di marmo di Aurisina conferiscono un senso di natura astratta all’installazione.

Fabio Calvi & Paolo Brambilla con Ossimoro
Fabio Calvi e Paolo Brambilla lavorano insieme dal 2006 per architetture di interni, allestimenti e design del prodotto. Nel 2019 hanno presentato “Ossimoro”, inteso come paradigma della tensione, originando la forma di un lavello-scultura in marmo bianco in cui si cristallizza la dinamica dell’acqua. Con questa opera si chiedono: può la pesantezza del marmo evocare la leggerezza?
Daniel Germani con Cocoon
Daniel Germani viaggia per il mondo lavorando e collaborando con importanti marchi globali come Gandiablasco, Cosentino, Brown Jordan Outdoor Kitchens, Poliform e Riva 1920. L’opera che ha presentato a Marmomac 2019 viene definita come un involucro setoso filato dalle larve di molti insetti a protezione delle pupe. Si tratta di una seduta a forma di trono/bozzolo, progettata in Pietra di Vicenza come uno scudo dal mondo esterno, una sorta di custodia o armatura.
Serena Confalonieri con Libra
Serena Confalonieri è una designer e art director indipendente con base a Milano. Lavora nel campo del product, graphic e textile design, collaborando con aziende italiane e straniere.
Lavorando sul rapporto tra l’elemento naturale e l’elemento artificiale, l’installazione “Libra” mette in scena le due facce dell’ambiente in cui viviamo, basato su un equilibrio precario tra azione naturale e intervento umano. Per questo motivo, forme organiche e solidi geometrici si alternano nell’allestimento, componendo elementi totemici dal forte valore simbolico, in cui non viene negata la pesantezza dell’elemento litico. Al centro dell’installazione troviamo una fontana, simbolica rappresentazione dell’indissolubile legame tra uomo e natura. Intorno alla fontana si alternano varie funzioni: sedute, tavoli, vasi, sculture, tutti pensati per l’outdoor.
La designer ha deciso di lavorare con entrambi i materiali tradizionali utilizzati da Bianco Cave: la Pietra Leccese e quella di Ostuni. Ad esse si aggiungono la Pietra Carparo e Poggiadro che, con le loro nuance più marcate, pongono l’accento su alcuni elementi dell’installazione.
