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Il marmo verde: 3 tipologie che richiamano l’equilibrio, la calma e il benessere

Il marmo verde si distingue in architettura, nel design e nell’ambito artistico per la particolare lucentezza ed eleganza, che lo rendono ideale sia per ambienti indoor che outdoor, sia per il rivestimento di pavimenti che di pareti o facciate, sia in cucina che in bagno, ad esempio richiamando, grazie alle sue caratteristiche cromatiche, la natura e, di conseguenza, quella sensazione di equilibrio e benessere che si prova quando si è circondati per l’appunto dal verde.

Non a caso, le pietre verdi vengono associate al chakra del cuore, e rievocano le atmosfere più rilassanti. Splendido anche in accostamento con marmi chiari o beige e per la realizzazione di elementi decorativi come mosaici, il marmo verde si ritrova in numerose opere ed esempi d’architettura nel corso della storia, sin dall’epoca romana. Quando si opta per il marmo verde, si opta per una tipologia di bellezza raffinata, che ben si sposa sia agli ambienti più classici che moderni, dando vita a soluzioni sempre sorprendenti e d’impatto. Tra le varianti più apprezzate a livello internazionale, troviamo indubbiamente il marmo verde Guatemala, di Prato e Alpi. Ecco tutto quello che dovete sapere sulle loro caratteristiche!

Il Marmo Verde Guatemala

Anche se il suo nome trae in inganno, la maggior parte delle cave da cui si estrae questa tipologia si colloca principalmente in India. Solo in piccola parte viene estratto in Guatemala o, in alternativa, in Brasile. Viene spesso utilizzato nel rivestimento di interni, soprattutto per bagni (come ad esempio per i piani della doccia), cucine (per topper e rivestimenti) e ingressi, e si presenta nella tonalità smeraldo o verde scuro più o meno omogenea, interrotta da venature filamentose tendenti al bianco dovuti alla forte presenza del gruppo minerario serpentino, che ne esaltano la peculiare bellezza cromatica.

Il Marmo Verde di Prato

Noto anche come Marmo Serpentino per la sua appartenenza morfologica, deve il suo nome al luogo di estrazione originario, ossia Figline vicino a Prato, in Toscana (una cava è attualmente chiusa). Si caratterizza per il colore verde con sfumature tendenti al grigio o al blu, ed è particolarmente apprezzato nella variante lucidata. Proprio per la sua collocazione geografica, si è distinto come materiale distintivo dell’architettura romanica-toscana: alcuni esempi di utilizzo si possono ammirare all’esterno del battistero di Firenze, nella facciata della Chiesa di Santa Maria Novella e del Duomo di Prato. All’estero invece, un utilizzo noto di questa tipologia di marmo si ritrova negli interni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a New York. Al di fuori dei rivestimenti per indoor e outdoor, è particolarmente apprezzato per la realizzazione di fondali stradali e ferroviari.

Il Marmo Verde Alpi

Il termine indica le rocce serpentinitiche che si estraggono nel nord Italia, soprattutto nella provincia di Aosta e nella zona delle Alpi occidentali. Simile al Marmo Verde di prato, si presenta di colorito scuro, con una struttura compatta, uniforme e venature leggermente più chiare (bianche o giallastre), ed è particolarmente resistente: per questo motivo, viene utilizzato sia per pavimentazioni che per rivestimenti di pareti (sia in edifici antichi che moderni), oltre che per la creazione di oggetti ed elementi decorativi, data la sua singolare bellezza che crea un impatto visivo unico. Inoltre, sin dall’antichità trova largo utilizzo per la creazione di piastrelle, lastre, caminetti e colonne.