Un avvicinamento al tema centrale di The Italian Stone Theatre a partire dalla mostra sul design litico.


Dall’idea al progetto, dalle simulazioni virtuali ai modelli, dall’esecuzione all’opera. Il percorso che conduce a un’esposizione di prototipi, come le ricerche raccolte all’interno della mostra Liquido, Solido, Litico curata da Raffaello Galliotto per l’edizione 2018 di The Italian Stone Theatre, è fatto di una sequenza ben definita, che passo dopo passo si compone in vista dell’appuntamento clou di Marmomac. E proprio il momento dell’esecuzione risulta centrale dal momento che le lavorazioni meccaniche a controllo numerico oggi disponibili sul mercato consentono, in maniera sempre più sofisticata, di alzare notevolmente l’asticella di un rapporto virtuoso tra forma e materia. Per la mostra in questione, il rapporto tra pietra e acqua – tema centrale della Hall 1 per ques’0anno -– è declinato attraverso lo studio di una serie di oggetti-contenitori, che indagano l’archetipo del recipiente secondo gli spunti progettuali che ogni designer ha saputo cogliere collaborando fianco a fianco con le aziende del settore lapideo coinvolte.


Emanuel Gargano ha pensato a un elemento vasca-doccia realizzato in Luserna da Ramella Graniti: il suo nome è Abside, esprimendo in maniera inequivocabile l’ispirazione ad un ambiente ecclesiale. Come fa Santaqua, progetto di Giulio Iacchetti con Helios Automazioni, che ripensa alle acquasantiere attraverso una geometria nitida in marmo rosso, forzando l’equilibrio tra sostegno e bacile sospeso.
Allo spreco di una risorsa naturale come l’acqua pensa invece Lorenzo Damiani disegnando Doppio Pensiero, con un elementare dispositivo di recupero attraverso un lavabo a imbuto in marmo Palissandro e una vasca appoggiata al suolo, realizzata con il medesimo materiale, sulla quale disporre recipienti o lasciar fluire l’acqua verso lo scarico.
Emanuel Gargano ha pensato a un elemento vasca-doccia realizzato in Luserna da Ramella Graniti: il suo nome è Abside, esprimendo in maniera inequivocabile l’ispirazione ad un ambiente ecclesiale. Come fa Santaqua, progetto di Giulio Iacchetti con Helios Automazioni, che ripensa alle acquasantiere attraverso una geometria nitida in marmo rosso, forzando l’equilibrio tra sostegno e bacile sospeso.
Allo spreco di una risorsa naturale come l’acqua pensa invece Lorenzo Damiani disegnando Doppio Pensiero, con un elementare dispositivo di recupero attraverso un lavabo a imbuto in marmo Palissandro e una vasca appoggiata al suolo, realizzata con il medesimo materiale, sulla quale disporre recipienti o lasciar fluire l’acqua verso lo scarico.


Allo spreco del marmo si rivolge Contrasti, per il quale Moreno Ratti utilizza il Carrara Mix by Stonethica, esaltando con la forma ottenuta grazie alla lavorazione a controllo numerico la caratteristica texture dell’assemblaggio di marmi di recupero.
Anche Tasca, la coppia di lavabi disegnati da Raffaello Galiotto e realizzati in Calacatta da Margraf, combina la riduzione dello scarto di materiale alle caratteristiche formali e funzionali: la sovrapposizione di elementi derivanti da un taglio concentrico consente di ottenere, per i supporti dei lavabi, cavità ispezionabili per le tubature.
Sembra essere disegnato direttamente dall’acqua il progetto di Pio & Tito Toso per Bianco Cave: Design by water è infatti un lavabo e una vasca-lettino dalle linee inflesse, ottenuto da blocchi di pietra grezza che vengono scavati come fa l’acqua in natura.


Ad un diverso principio formale si rifà invece la proposta di Gumdesign: Prospettive è una collezione di arredi basata su un modulo quadrato attraverso minime inclinazioni e variazioni di spessore delle lastre che lo compongono. Analogamente, il Fontanile di Francesco Faccin prodotto da Silvestri Marmi si rifà alle fontane di montagna, realizzate con semplici lastre di pietra o marmo unite da plinti scanalati dello stesso materiale: un sistema elementare, debitamente aggiornato con tecniche di lavorazione a controllo numerico.
Infine Marea, una composizione di vasca e lavabo sul fondale di una grande lastra a macchia aperta, che la designer Elena Salmistraro incentra sul contrasto tra le forme semplici degli oggetti e le intense striature dell’Arabescato Orobico di cui sono fatti. Sarà il mondo della produzione a cogliere gli spunti delle ricerche e sperimentazioni messe in campo da Liquido Solido Liquido, così come dalle altre mostre proposte all’interno della rassegna veronese.
AUTORI E AZIENDE PARTECIPANTI
Lorenzo Damiani / GMM, GRUPPO TOSCO MARMI, LICOM SYSTEMS – ALPHACAM
Francesco Faccin / SILVESTRI MARMI
Raffaello Galiotto / MARGRAF
Emanuel Gargano / RAMELLA GRANITI, TRAMBISERA MARMI
Gumdesign / PELLEGRINI MECCANICA, PIMAR
Giulio Iacchetti / HELIOS AUTOMAZIONI, ANTOLINI
Moreno Ratti / PETRIS
Elena Salmistraro / VICENTINA MARMI, DONATONI MACCHINE, CAVE GAMBA
Pio & Tito Toso / BIANCO CAVE