I marmi italiani sono un’eccellenza indiscussa a livello internazionale. Il marmo, infatti, è un materiale davvero unico, non solo perché millenario, ma anche per la sua incredibile resistenza, che ne fa una pietra naturale senza tempo, unica e preziosa. Proprio grazie al suo colore, alle venature, alla particolare lucentezza e alla possibilità di lavorarlo in molti modi diversi, il marmo è da sempre un materiale fortemente amato da artisti, architetti e progettisti. Ma cosa rende questo materiale così eccezionale?
la differenza tra marmo geologico e marmo commerciale
Il marmo italiano da sempre evoca un’idea di purezza, lusso, eleganza, di cui ogni lastra è unica e irripetibile, senza contare che gli italiani sono stati i primi al mondo a razionalizzare e perfezionare i metodi di estrazione di questo materiale. Dal punto di vista geologico, parliamo di rocce metamorfiche, ovvero rocce che durante le varie ere geologiche hanno subito una trasformazione a causa delle forti pressioni e temperature alle quali sono state sottoposte. In particolare, il processo di formazione dei marmi inizia con i calcari che si trasformano organizzandosi in maniera diversa e diventando, così, una roccia nuova. In senso commerciale, invece, definiamo marmi quella categoria di materiali con caratteristiche simili a quelle del marmo, ma non necessariamente geologici. I marmi commerciali, infatti, rispondono al senso etimologico del termine greco “marmaron” (“risplendere”), e sono rocce che diventano lucide attraverso processi di levigatura e utilizzate in settori come architettura e arti applicate. Tra i marmi commerciali, per esempio, rientra il travertino, una roccia sedimentaria che si forma in modo diverso rispetto al marmo geologico.

l'estrazione e il trasporto del marmo nella storia
Tra l’epoca degli antichi Romani e i tempi moderni, le tecniche di estrazione e trasporto del marmo sono molto cambiate: inizialmente, l’unica tecnica di estrazione impiegata consisteva nei tagli a trincera o “ceasurae”, poi allargati con cunei di ferro e legno, mentre nel XVIII secolo si passa all’uso dell’esplosivo, che consente di velocizzare le tecniche di scavo; tuttavia, la vera evoluzione si ha a partire dal XIX secolo con l’introduzione di una tecnica all’avanguardia: il filo elicoidale, che permette di tagliare più blocchi allo stesso tempo. Infine, ormai da circa 30 anni le aziende di produzione del marmo utilizzano tecniche di taglio con filo diamantato e dischi diamantati, azionate da macchinari a controllo numerico che lavorano sia in piano, sia secondo angoli prestabiliti. Ovviamente, anche il trasporto del marmo è cambiato notevolmente: mentre gli antichi Romani facevano rotolare a valle il marmo o utilizzavano la lizza, che era una grossa slitta in legno, oggi trasportiamo il marmo con pesanti mezzi su gomma.

le varietà di marmo più importanti da nord a sud
Tra i marmi più importanti e pregiati di Italia rientrano sicuramente il Rosso di Verona, il Perlato di Sicilia, il Marmo di Candoglia e il Marmo di Carrara.
- Il Rosso di Verona, come già suggerisce il nome, è un marmo che si distingue per il suo colore tendente al mattone. In base ai livelli di concentrazione di ossido di ferro, questo marmo può andare dal rosso al rosato. Dato il suo singolare colore, questo marmo viene utilizzato soprattutto per le finiture interne e per realizzare camini in marmo moderni;
- Il Perlato di Sicilia, noto anche come “Botticino di Sicilia”, viene estratto dalle cave di Custonaci, in provincia di Trapani. Il fondo di questo marmo è di color avorio e le venature sono marroni, costellate di chiazze che ricordano la texture della madreperla;
- Il marmo di Candoglia è un marmo rosa che ha la storia più antica; conosciuto già in epoca romana, è stato utilizzato per il Duomo di Milano, ma oggi è diventato molto raro e difficile da estrarre;
- Il marmo di Carrara è l’eccellenza del nostro paese, che si divide in alcune varianti con più o meno venature grigie, estratto dalle Alpi Apuane in Toscana ed utilizzato in scultura, architettura e décor d’interni.