Tra i progetti di design che hanno dato vita alle installazioni di Natural Things, la mostra curata da Raffaello Galiotto per l’edizione 2019 di The Italian Stone Theatre, una lettura trasversale consente di identificare alcune modalità di rapportarsi alla pietra naturale che diventano caratterizzanti.
Entro la varietà e l’unicità delle ispirazioni dei singoli progettisti, l’enfasi sugli aspetti di superficie – grafici, cromatici o texturali – si rivela come uno dei modi prevalenti per valorizzare le caratteristiche di unicità inimitabile della pietra naturale autentica.




finestra sul cortile
Tre snelli ed elevati muri di pietra disposti su una pianta a triangolo, ritagliati in posizione mediana da una finestra che permette di gettare uno sguardo all’interno dello spazio triangolare generato dai tre muri: così Marco Acerbis ha pensato di allestire il suo personale teatro della pietra, pensando allo sguardo attraverso le finestre come un simbolico affaccio sul mondo della cava, luogo geografico dove la pietra è stata prelevata. Ma è la superficie esterna di ciascun muro ad essere caratterizzata da una approfondita riflessione progettuale sui suoi valori di superficie. Le piastrelle quadrate dal cui assemblaggio deriva ciascun muro sono infatti animate da rilievi e texture continuamente variati e alternati, con finiture lucide e opache, generando così un effetto di movimento esaltato dalle caratteristiche proprie del Fior di Pesco Carnico.




gea
Lavora sull’intarsio Valeria Eva Rossi con Gea, la cui matrice morfologica deriva dall’antico simbolo della Natura – vaso o calice – che, reinterpretato e reso contemporaneo da un segno minimale, compone e caratterizza tutti gli elementi. Le quinte verticali dalla forte impronta architettonica sono lavorate con un gioco di alternanza di bassorilievi, altorilievi e incisioni. Le due tonalità della pietra, chiara e scura, accentuano la valenza grafica delle lavorazioni, rese evidenti dalla contrasto con la pietra a spacco e traslate anche nella consolle in marmo a intarsio che completa l’installazione.





notturno
Dal grafismo applicato si passa infine alla messa in luce delle eccezionali caratteristiche cromatiche e materiche dei marmi, forniti in questo caso da Antolini. Si incentra su questi aspetti il lavoro di Studiopepe, che dà luogo a una collezione di pannelli modulari capaci di comporre una sorta di skyline urbano. Il nero in alto come un simbolico cielo notturno e le variazioni dei materiali scelti con i loro differenti colori – dal verde al noce, dal blu al grigio – rappresentano una metafora della ricchezza e varietà della composizione urbana, immaginata come una sorta di paesaggio metafisico immerso nella luce della notte.




credits
Finestra sul cortile
Designer: Marco Acerbis
Produzione: Margraf
Materiale: Fior di Pesco Carnico
Video: Youtube
Gea
Designer: Valeria Eva Rossi
Produzione: Gmm
Materiale: Palissandro Bronzetto e Palissandro Black by Gruppo Tosco Marmi
Video: Youtube
Notturno
Designer: Studiopepe
Produzione: Antolini
Materiale: Infinity, Louise Blue, Amazonite, Calcite Caraibica, Irish Green, Noisette Fleuty by Antolini
Video: Youtube