“Il mio design è fatto per essere longevo, voglio che sia fuori moda”.
Nato in Tunisia nel 1959 da padre inglese e madre franco-lettone, Tom Dixon è oggi considerato uno dei designer britannici più famosi al mondo, un animo attratto da design, moda, musica, accessori, forme e materiali con i quali è in grado di dar vita a oggetti e/o progetti creativi unici nel loro genere. Dixon, che non ha portato a termine gli studi d’arte, nel corso della sua carriera ha fatto il colorista di cartoni animati, il bassista, il musicista (ha fondato il gruppo Creative Salvage nel 1985), si è dilettato nel trasformare rottami industriali in mobili ed è approdato infine al mondo del design: dopo i primi lavori in collaborazione con altri amici e designer, nel 1989 ha fondato lo studio Space a Londra. La fama è giunta nel 1991 con la sedia S-Chair, un emblema del design contemporaneo presente anche nelle collezioni permanenti di musei come la Triennale di Milano e il MoMa di New York. Nel 1998 è diventato direttore creativo di Habitat, una delle maggiori aziende di arredo d’Inghilterra, ruolo che ha ricoperto fino al 2008. Continua nel mentre, e incessantemente, a sperimentare con materiali riciclati e dalla forma scultorea. Dopo essere stato insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 2001, nel 2002 ha fondato la Tom Dixon Ltd, specializzata nell’illuminazione (tra le sue lampade più famose, troviamo la Mirror Ball e la Copper Shades), mentre nel 2004 è il turno di Design Research, uno studio di consulenza di design e architettura. Dal 2004 al 2009 inoltre, è stato direttore creativo di Artek.
Tom Dixon e il marmo
Uno sperimentatore come Dixon non poteva che mettersi in gioco anche con il marmo. Sono molti gli oggetti di interior design realizzati proprio con tale materiale: dal tavolo Screw ispirato ai processi produttivi della rivoluzione industriale, al tavolo Fan, dalla forma scultorea e strutturata (entrambi realizzati con marmo bianco o nero) fino alla linea Stone, che comprende lampade e oggetti di utilizzo quotidiano come taglieri e macinaspezie.
Altrettanto iconiche sono le linee Rock (ogni pezzo, come portacandele e pesi, è unico nel suo genere essendo ricavato da parti sempre diverse di blocchi di marmo Green Forest) e, su tutte, la Swirl, i cui articoli vengono realizzati con le polveri riciclate dalla lavorazione dei marmi, che vengono mescolate poi a pigmenti e resine di colori diversi prima di essere trasformate in blocchi e tagliate per ricavare oggetti come candelabri e ferma libri.

Tra i progetti di interior design curati da Design Research e comprendenti il marmo, troviamo invece l’ALTO Restaurant, locale di Hong Kong dove l’interior gioca con i quattro elementi naturali per creare degli spazi che comunicano con la natura e che, tra i materiali prediletti per raggiungere tale obiettivo, si serve del marmo verde per rappresentare il contatto con la terra; Le Drugstore, brasserie di Parigi dove il contemporaneo incontra gli anni ‘60, e dove il marmo bianco con venature nere, o nero con striature bianche, dona un tocco elegante ai tavoli e al bancone del bar presente nel locale; il Coal Office Restaurant, situato nello stesso edificio del flagship store e dello studio del designer a King’s Cross, Londra. Al suo interno, i tavoli presentano tutti ripiani in marmo di sfumature diverse, dal nero con venature bianche al verde, passando per il rosa (senza dimenticare i portacandele della linea Rock che si ritrovano in più punti del locale).
Tom ha voluto così rimarcare il suo profondo legame con il marmo utilizzando tale materiale nel suo spazio creativo, un luogo che riflette il suo approccio al design e la sua passione per l’estetica senza tempo.
credits
Photo: https://www.tomdixon.net/it_it/