Tre torri sull’acqua. Come tre grandi pilastri posti sul fondale dello scenografico allestimento dell’edizione 2018 di The Italian Stone Theatre, le installazioni della mostra Architetture per l’acqua hanno declinato il tema costruttivo della facciata litica in senso verticale, affidando ai progettisti coinvolti il disegno di una torre.
Alla inequivocabile fisicità e presenza delle torri alte sei metri, nelle interpretazioni che ciascun autore ha voluto dare al tema, si è affiancato un dibattito coordinato da Vincenzo Pavan, curatore della mostra, che ha dato voce ai protagonisti sia sul versante progettuale che su quello delle aziende partners coinvolte nella manifestazione.


forma e materiale
Pietra e Acqua è alla lettera la declinazione interpretativa di A.c.M.e. studio, che Moreno Zurlo ha riportato alla suggestione dei fronti di cava e al carattere marino “nascosto” all’interno della materia lapidea. La Pietra di Vicenza infatti, come ha ricordato Francesco Grassi per Grassi Pietre – storica famiglia di cavatori vicentini -, è un calcare contenente all’interno dei fossili che nel processo di lavorazione possono essere nascosti, portati in evidenza o lavati in modo che diventino lucenti come diamanti. A ciò va aggiunto il fatto che una stessa cava, sapendone interpretare i vari livelli, può dare diversi colori e sfumature: ecco come un materiale tradizionale può essere di volta in volta reinterpretato, non diversamente da come un vignaiolo deve valorizzare la propria vigna sapendone trarre nuove sfumature. Per il progetto di A.c.M.e. la scelta è stata quella di esaltare la natura organica del materiale: la spazzolatura delle lastre ha così contribuito all’idea della restituzione di un ambiente marino originario.


una torre felice e una torre mitologica
La torre nel percorso progettuale di Aldo Cibic è una forma ricorrente: quello che fino ad ora lo ha tenuto lontano dal marmo è la paura della monumentalità. Da questo pensiero è scaturita la volontà di dar forma a una “torre felice”, contaminando la forma architettonica con elementi naturali – il rampicante, il verde sulla sommità, l’acqua che sgorga alla base – e con un ironico omino di pietra. Per Errebi Marmi si è trattato di realizzare un progetto complesso, con un mix tra due diverse varietà di Carrara, lo Statuario e il Bardiglio, che pur se convivono nella stessa cava a poca distanza danno origine a colori contrastanti. Per Vincenzo Latina, architetto siracusano già presente a Marmomac in diverse occasioni, l’interpretazione del tema della torre è posta entro un contesto immaginario, giocando sull’effetto di profondità dello specchio d’acqua equiparato a un lago mitologico. La torre come ingresso al mondo degli inferi è ricca di riferimenti simbolici, resi attraverso la seduzione del Nero Zimbawbe a simulare il vuoto e la sospensione. L’esecuzione di Nikolaus Bagnara ha saputo restituire a pieno le suggestioni del progetto.




credits
Marmomac 2018
ARCHITETTURE PER L’ACQUA
a cura di Vincenzo Pavan
progetti
PIETRA E ACQUA
Autore: A.c.M.e. Studio
Produzione: Grassi Pietre
Materiale: Giallo Dorato
THE FOUNTAIN TOWER
Autore: Aldo Cibic con Cibicworkshop
Produzione: Errebi Marmi
Materiale: Carrara Statuario, Bardiglio
TORRE D’INGRESSO AD ADE
Autore: Vincenzo Latina
Produzione: Nikolaus Bagnara
Materiale: Silver Cloud, Nero Zimbabwe